Uscita di scena

Gillian Rolfe lives in Whitstable in Kent. She worked in libraries and is an Open University Graduate. Her studies have reignited a love of writing.

Image of General Submissions - Rendez-Vous, September 2019 issue

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Translated by Roberta Scarabelli

Freddie lasciò il cannone bianco e rosso a tutta velocità. Sfrecciò sopra la folla a bocca aperta in un grazioso arco a mezzaluna ed era francamente annoiato, annoiato, annoiato.
La grande rete sfilacciata si profilò davanti all'improvviso, floscia come una vecchia canottiera intrecciata, sospesa tra i pali di sostegno. Piegò il corpo racchiuso in un costume aderente per prendere una traiettoria discendente. Pensò al suo tè e si chiese se Madge avesse tirato fuori le braciole di maiale dal congelatore. Il rumore rimbombò distorto nel suo casco di sicurezza e gli ultimi sbuffi di fumo si dispersero mentre lui scendeva. Cercò di ricordare se avesse ritirato il piumone dalla tintoria. Avrebbe potuto farlo mentre restituiva i libri in biblioteca l'indomani, pensò, tenendo le braccia strette. La sua velocità era buona.
La forte raffica d'aria che lo spingeva fuori dalla canna era stata così eccitante i primi giorni. Lui esplodeva nel cielo, libero da legami, il corpo che spumeggiava di euforia. Ormai sembrava solo esposto agli spifferi.
La rete si stava avvicinando velocemente alla sua visione occhialuta. Quella era la parte più difficile, più pericolosa, molto più che essere espulsi dal cannone umido e scuro che odorava di patatine al formaggio e cipolla e di spray lubrificante. Le schiene si erano spezzate di schianto come il collo di un pollo, alcuni uomini-razzo erano morti. Freddie scosse una gamba per spostare le mutande incastrate e si ricordò con piacere che quella sera alla tele c'era la puntata di "Strictly". Non che odiasse la sua vita, ma era diventata un'esistenza monotona e di routine. Avrebbe desiderato andarsene, ma dipendevano tutti da lui; anche se sospettava che gli altri non lo amassero e nemmeno, pensò mestamente, lo trovassero simpatico. Viveva invischiato nella gelatina.
Atterrò nella rete, che sprofondò così in basso che gli spettatori, terrorizzati ma rinfrancati dalla sete di sangue, pensarono che non riuscisse ad attutire la caduta. Per una frazione di secondo lo pensò anche Freddie. Era come un nocciolo di prugna in un sacchetto di frutta cotta prima che le forze universali sbalzassero la sua massa fuori dall'enclave retata, così in alto che volò dritto sopra la tribuna degli spettatori. Per fortuna il treno delle 6:45 da Northwood East sferragliò lentamente lungo i binari nel momento esatto della seconda discesa dell'uomo uccello e Freddie atterrò di schiena su un vagone aperto contenente velli di pecora. La lana unta l'aveva catturato saldamente come un guanto da baseball e rimase lì disteso, uscendo finalmente di scena a una velocità ragionevole.

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