Susannah is a writer, filmmaker, and Davidson College alumna rediscovering her hometown of Columbia, SC, in a time of pandemic.

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Translated by Roberta Scarabelli

Joan prova rimorso per aver odiato le sue dita dei piedi per quasi tutta la vita. Le ha ereditate dalla nonna, che le odiava anche lei. Sua nonna pianse in piscina il giorno in cui Joan compì undici anni, circondata dai suoi amici che cantavano e gocciolavano sulla torta. All’inizio Margaret, la madre di Joan, si commosse. La prima nipote di sua madre stava crescendo. Le strinse la spalla e sorrise.

Ma poi tagliarono e distribuirono la torta, e la nonna di Joan stava ancora piangendo. Davvero, mamma, va tutto bene. Joany è ancora una bambina. Fu allora che la donna, tremando, indicò le dita troppo lunghe dei piedi di Joan, e poi i suoi stessi piedi, nascosti dentro ciabatte marroni. Le verrà la borsite all’alluce, disse ad alta voce.

Morì una settimana dopo, a seguito di un grave ictus, e quello fu l’ultimo e più forte ricordo che a Joan rimase di lei. Per circa un mese Joan si preoccupò che la vista delle sue dita dei piedi avesse ucciso la nonna.

Ma crebbe in fretta e imparò che non era così, anche se avrebbe associato per sempre le sue dita dei piedi al senso di colpa e all’orrore. Se le dipinse di rosa, rosso, viola, blu, ma lo smalto non riusciva a nasconderne la forma. Iniziò a infilarle nelle ciabatte proprio come sua nonna, e presto le venne la borsite all’alluce.

Si trasferì in Connecticut, dov’era pratico coprirsi i piedi. S’iscrisse alla facoltà di legge, ma un suo ragazzo disse che non aveva la stoffa per parlare con i criminali o discutere con uomini che erano abbastanza grandi da essere suo padre. Iniziò a fumare e non riprese più in mano i libri, anche dopo che il ragazzo la lasciò. Si toglieva le scarpe solo quando era sicura di essere da sola. Il suo gatto, Patsy, amava sedersi in grembo a Joan e mordicchiarle le dita dei piedi. Joan l’amava per questo.

Ora dicono che devono tagliarle, che il tabacco probabilmente le ha incasinato le arterie e ora i suoi tessuti stanno morendo. S’immagina arterie arrabbiate che si accigliano, gonfiandosi come pesci palla.

Le dita dei piedi sono le prime parti del suo corpo ad accartocciarsi e a cadere. Ha esagerato con le brutte abitudini e se ne rammarica. Si rammarica di non aver permesso alle dita dei suoi piedi di vedere il mondo prima di lasciarlo.

Si chiede cosa apprezzerebbero di più prima di essere tagliate. Pensa alle foto che ha visto, sui calendari e sui dépliant delle vacanze, di piedi in riva all’oceano, le onde che si alzano per solleticarli. Va al mare in macchina, nel New Jersey, e ci prova. Ma è aprile e l’acqua è fredda e scura, e lei grida quando la bagna. Serve solo a spaventarla di più.

Decide di farlo a casa, in Florida, dove sua madre può prendersi cura di lei. Margaret si è appena risposata e si è trasferita in una casa con una piscina sul retro. La sera prima che debbano essere tolte, Margaret prepara i biscotti per tutti e rimangono alzati fino a tardi a parlare di tanti argomenti tranne che di quello che succederà l’indomani. Quando tutti finalmente si sono addormentati, Joan esce e si siede al buio a bordo piscina con i piedi nell’acqua. Ringrazia le sue dita per essere rimaste a lungo dove non erano amate.

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