Tutto cominciò con le banane

TyFi was born in Cleveland, Ohio.

Image of General Submissions - Rendez-Vous, July 2019 issue

Also available in:

Translated by Roberta Scarabelli

26 gennaio 1906

Sono passati quarantasette giorni e le banane nella mia cucina sono ancora verdi. Sono rimaste intatte e immobili da quando le ho portate a casa dal mercato. Ai miei occhi sembrano normali sotto ogni punto di vista. È solo la loro incapacità di maturare a renderle singolari.
Ho discusso la questione con Henry oggi a pranzo. Non è rimasto colpito dal fenomeno e mi ha consigliato semplicemente di buttare via le banane.
Henry è impaziente di decidere la data e il luogo delle nostre nozze. Ho promesso che ci avrei pensato stasera, ma ancora una volta le banane sono al primo posto nei miei pensieri.
Ho sviluppato una teoria che potrebbe spiegare la loro incapacità di maturare. Domani ne comprerò diversi caschi e comincerò a mettere alla prova la mia ipotesi.

17 febbraio 1906

Se mia madre fosse ancora viva, sarebbe sicuramente sconvolta nel vedere ogni superficie della sua amata casa coperta di banane. Il papà, invece, assecondava ogni mio capriccio e senza dubbio non avrebbe detto niente sulla confusione che ho creato.
La maggior parte delle banane si comporta in modo coerente con quello che mi aspetto, per esperienza, dalle banane. Tuttavia, e conformemente alla mia teoria, le banane all'interno di un'area di circa centoventicinque centimetri di diametro non sono maturate.
È mia convinzione che in quella piccola zona il tempo si comporti in modo non consueto. Ho cominciato a chiamare questa piccola zona la "Tana del coniglio", perché le sue bizzarre proprietà mi ricordano le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
Henry si lamenta del fatto che passo troppo tempo a riflettere sulle banane e non abbastanza a occuparmi di programmare le nostre nozze. Vorrebbe sposarsi a New York, ma ho abitato tutta la mia vita qui a San Francisco e non riesco a pensare a un posto migliore per scambiarci i nostri voti. Credo che riuscirò a convincere Henry su questo punto e cercherò di fargli cambiare idea non appena avrò completato i miei esperimenti.

9 marzo 1906

Quindici giorni fa ho sostituito le banane con le begonie. Henry è stato un tesoro e le ha portate a casa senza fare domande né lamentarsi. È un brav'uomo e sarà sicuramente un marito devoto. Se l'anomalia nella mia casa non fosse così affascinante, lo sposerei subito.
Ho privato le begonie sia di acqua sia di luce solare. I fiori all'interno della Tana del coniglio rimangono piuttosto profumati e belli. Quelli al di fuori di quella zona sono appassiti e morti. Questo non solo rafforza la mia scoperta precedente, ma mi dice anche che non è necessario coltivare o nutrire ciò che si trova all'interno della Tana del coniglio. Non mi viene in mente nessuna spiegazione razionale per questa stranezza, ma è evidentemente reale. Attraverso ulteriori indagini spero di scoprirne la causa.

24 marzo 1906

Non ho mai capito il legame che spesso esiste tra persone altrimenti ragionevoli e i loro animali domestici. Nella mia esperienza solo un cavallo è in grado di apprezzare e ricambiare l'affetto che riceve. Tuttavia negli ultimi dieci giorni sono arrivata a godermi la compagnia del mio canarino. Non gli ho ancora scelto un nome. Ho preso in considerazione "Albert", ma sembra troppo nobile e fuori luogo per un animale che è principalmente la cavia di un esperimento.
Il canarino ha sostituito le begonie nella Tana del coniglio e lo sto sottoponendo a un simile trattamento negligente. Non gli ho dato cibo né acqua e, malgrado ciò, non ho visto in lui alcuna perdita di vitalità. Inoltre, sebbene il canarino si trovi all'interno della Tana del coniglio, è consapevole e risponde agli stimoli che sono al di fuori del suo perimetro.
Il signore bruno del negozio di animali mi ha informato che, con le dovute cure, il mio canarino potrebbe vivere fino a dieci anni. Nella Tana del coniglio, però, credo che la sua vita potrebbe essere infinita.
Inoltre, oggi Henry ha rotto il nostro fidanzamento. Non posso biasimarlo per il fatto che il suo affetto si sia smorzato. La mia preoccupazione per la Tana del coniglio mi ha lasciato poco tempo per apprezzare o incoraggiare le sue avance. Quando avrò terminato la mia ricerca gli scriverò per dargli una spiegazione dettagliata del mio comportamento.

30 marzo 1906

Oggi ho comprato una bara. Non è così comoda come speravo, ma con alcune modifiche andrà bene. Ho anche acquistato diversi strumenti e attrezzi necessari per la fase successiva della mia indagine.

5 aprile 1906

Sono sorpresa dalla sensazione gratificante che provo quando svolgo compiti che non si considererebbero mai femminili. Se mia madre mi avesse visto segare il legno, avvitare e inchiodare, mi avrebbe fatta internare sicuramente in manicomio.

17 aprile 1906

La mia bara ora è un letto. Vederla quasi in piedi in casa mia è un po' macabro, ma inevitabile. L'intelaiatura che ho costruito è estremamente resistente e terrà il mio nuovo letto entro il perimetro della Tana del coniglio. Se ho ragione, dormire ogni notte nella mia bara aggiungerà con tutta probabilità altri trent'anni alla mia vita.
Non sono mai stata così impaziente di chiudere gli occhi e accogliere il sonno. Se sono fortunata, sognerò le tante meraviglie che un giorno potrò sperimentare nel ventunesimo secolo.

18 aprile 1906

È successo qualcosa durante la notte. Sono illesa e in buona salute, ma il mondo intorno a me è quasi irriconoscibile. Sembra che una grave calamità abbia colpito la mia casa. Mi sembra di essere sepolta sotto terra e detriti. Per fortuna i rinforzi che ho attaccato alla mia bara hanno tenuto bene e, anche se sono stata sballottata, sono ancora all'interno del perimetro della Tana del coniglio. Posso comodamente restare qui mentre aspetto i soccorsi.

? ? ?

Non so bene che giorno o mese sia, e nemmeno quale anno del nostro Signore. È evidente che sono sepolta sotto le rovine della mia casa. Giorni o forse settimane fa ho sentito le voci smorzate di operai sopra di me. Ho gridato aiuto, ma temo che la mia voce non sia riuscita a filtrare dai detriti che mi coprono.
La maggior parte dei dialoghi degli operai consisteva in battute piuttosto volgari e sconce riguardanti le reciproche prodezze sessuali; tuttavia sono diventati molto più seri mentre discutevano di un recente terremoto che a quanto pare ha causato danni considerevoli alla città. Con ogni probabilità, la catastrofe che ha colpito San Francisco è anche responsabile della situazione difficile in cui mi trovo.
Ora devo essere salvata dall'immortalità prima di poter tornare alla gioia di vivere. Spero sinceramente che qualche operaio gentile abbia trovato e dato una casa al mio amato canarino. "Albert" sarebbe stato un nome perfettamente adatto per lui.

22

You might also like…

Short Fiction

Hair Today

Ty Fi

Randall stood before his bathroom mirror – gazing at the enormous, glistening dome that was his head. Creams, lotions, infused oils, battery-powered skull caps; he had deployed them all in his ... [+]

Short Fiction

Goodbye Paul!

Olivier Castor

It was November. It was cold; below the seasonal average, the weather forecast said. The wind swept the dead leaves along in gusts. The sky was a cold, clear blue. Really not the weather to be put ... [+]

Short Fiction

The Blue Lady

Susan Ayotte

Melody jostled a dust-coated box into the backseat of her car. The box had remained untouched for the three years she'd been at Harvard. Why had she insisted on bringing it to law school? She'd just ... [+]